Said Amin in commissariato, come tanti stranieri, è stato ricevuto in malomodo dagli agenti del commissariato davanti alla famiglia e hai figli. Si è rivolto a noi di LA NUOVA ITALIA, per esporre la maniera in cui è stato trattato davanti alla moglie e hai figli “ad un certo punto, persino mio figlio, accortosi della situazione ha voluto salirmi e mi braccio e mi diceva, Papà andiamo via”.
“Come tutti gli stranieri sono regolare in tutto – continua Said – avevo con me tutto quello che serviva e l’agente senza guardarmi continua, a modo suo, a compilare documenti che avevo”.
L’arrabbiatura di Said è sul fatto che l’agente non rispondeva alle domande che gli faceva “sono convinto, no, lo so per sicuro che anche ad altri “STRANIERI” viene utilizzato lo stesso trattamento – continua l’uomo – la mia domanda è chiara questo malservizio è causato da uomini che non conscono le leggi e sono forzatamente messi li, o è spinta dal razzismo? – inoltre sottolinea – con me c’era mio figlio e mia moglie, ricordo che mio figlio, piccolo, è rimasto traumatizzato dal comportameto dell’agente, stringendosi a me e invocando di andare via”.
LNI per il momento denuncia il fatto e successivamente vedrà come comportarsi, per ora denunciamo il fatto, secondo noi non è l’unico.