“Sono felice e onorato di poter iniziare questa avventura. Sono nato in Pakistan 35 anni fa. Arrivo in Italia all’età di 14 anni. Non sapevo nulla dell’Italia, ringrazio i miei compagni di scuola, gli insegnanti e gli amici che mi hanno insegnato tanto”. Munib Ashfaq comincia la conferenza stampa di martedì sera nella quale ufficializza la sua candidatura a Sindaco di Magenta per il movimento ‘LA NUOVA ITALIA’, riferendo una frase che molti hanno sulla bocca: “Magenta sta morendo”. “Ti trovi a confrontarti con i magentini e ti accorgi delle cose che non vanno – Il mancato riconoscimento dei diritti non riguardava solo una comunità, ma tutti. Parlando con i cittadini è nata la voglia di creare un movimento politico. Quando hanno tolto le ore di sostegno ai bambini disabili, solo per fare un esempio, è stata una botta tremenda”. Ashfaq ha parlato con molte persone nelle ultime settimane.
Il movimento è più volte intervenuto, si pensi alla ex discarica di via Tobagi, la fontana di via Milano, il parcheggio di via De Gasperi, sulle telecamere che non funzionano, sulle problematiche dei disabili e la presenza delle barriere architettoniche. “Ho un debito verso i magentini – aggiunge – mi hanno dato tanto e devo restituire quanto ho avuto. Non sono un fenomeno, ma una persona umile con tanta voglia di studiare. Ci sono progetti che vanno approfonditi. Ho un gruppo di persone determinate che vogliono solo il bene di Magenta”. E allora ecco alcune anticipazioni sul programma. Dalla costruzione di un asilo nido comunale, ad un parco divertimenti, al rifacimento delle piazze, a più uomini nella Polizia locale. Inoltre, nel programma ci saranno idee per contrastare la violenza sulle donne. Sarà questo uno dei punti più importanti del movimento e ad occuparsene in prima persona sarà proprio una donna del movimento. Rita Salierno che ne ha parlato durante la conferenza stampa che potete visionare integralmente.
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“Ma una città non può vivere se non rispetta le comunità etniche e religiose – afferma – eravamo in piazza Liberazione durante la pandemia. C’erano 5 comunità religiose a pregare. Anche buddisti ed ebrei. Io quel giorno scoprii per la prima volta che a Magenta vivevano anche buddisti ed ebrei”.
“Ci hanno detto che siamo un partito confessionale, – ricorda – ma nessuno ha detto nulla sul candidato Salvaggio che ha cominciato il suo discorso parlando proprio di religione”. E mostra un manifesto che al centro ha 4 simboli religiosi. Non per dire che la Moschea sarà l’obiettivo de La Nuova Italia. Ma perché tutti dovranno essere trattati in maniera uguale. “Oggi tutti dicono che faranno grandi progetti, ma cos’hanno fatto quando avevano la possibilità di realizzarli? La Nuova Italia promette solo cose realizzabili. Per me un tombino rotto a Magenta avrà la stessa importanza di un luogo di culto”.